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144 capitolo vi


suoi privileggì, diventando una semplice provincia dell’immenso Impero. Dopo la guerra di Crimea, le potenze alleate ristituirono alla Moldavia i tre distretti del Danubio e del Prut inferiore: Cahul, Bolgrad, Ismail, coi Bulgari colonizzati dai Russi e colla barbarie che costoro avevano saputo conservare; ma, dopo l’aiuto prestato dei Rumeni nella guerra russo-turca del 1877, la riconoscenza della diplomazia russa le riprese alla Rumenia.

16. In questo frattempo i cronisti sono pochi, e nissuno è capace di trattar altre materie che i cambiamenti dei principi e dei boiari e le sofferenze dell’invasione straniera. Soltanto verso la fine del secolo decimottavo, qualche tempo prima che la Moldavia avesse un poeta alla francese, didattico, sentimentale, retorico, nella persona del Logoteta Costantino Conachi, il quale visse fino al 1849 e la di cui figlia, Catinca, prima moglie di Niccolò Vogoridi, Caimacamo moldavo nel 1857-8, sposò poi un principe Ruspoli e finì i suoi giorni in Italia, il principato valacco dava in Ianachi Văcărescu il primo vero poeta della nazione, autore, nello stesso tempo, di «Osservazioni» sulla grammatica rumena (altre grammatiche erano state scritte, in Transilvania ed altrove, poco tempo prima), storico anche lui dell’Impero osinano. Forse Văcărescu non conosceva i Salini versificati dal vescovo di Roman, poi Metropolita, Dositeo, dell’ultimo quarto del secolo precedente. Ma conosceva la poesia del popolo.