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40 capitolo iii


non ebbe un Italiano per primo vescovo cattolico. Ma forse apparteneva al clero missionario italiano quel Francesco di S. Leonardo che portava nel 1390 il titolo di vescovo argense, di Argeş, Capitale del principe valacco Laico. Ungheresi furono fin verso il 1600 tutti i suoi successori, che non formano serie continua.

Ai missionari tedeschi si deve la fondazione della sede vescovile moldava, di Seret, seconda Capitale del nuovo Stato rumeno settentrionale. Il primo vescovo fu il Minorità Andrea di Cracovia, Polacco, ed i prelati polacchi conservarono sempre la successione in questa dignità, che non ebbe che per brevissimo tempo importanza reale. Un vescovo di Seret, Nicolò Venatoris, venne poi permutato alla sede dalmatina di Scardona. Dalla Polonia o fors’anche dall’Ungheria vennero poi i vescovi di Baia, sede creata da Alessandro-il-Buono, che sposò due cattoliche: Margherita, la quale pare esser stata ungherese, e Ryngalla, cugina del rè Vladislao Iagello. Minoriti ungheresi del Csik furono i fondatori del vescovato di Bacovia.

8. Trà i prelati ed ambasciatori orientali che vennero negli anni 1438-9 al Concilio di Ferrara e Firenze pell’ unione delle chiese, la Moldavia, sottomessa allora all’influenza polacca, mandò il protopopa Costantino e il boiaro (boiar è nome bulgaro che significa dignitario) Neagoe, a cui si aggiunse pel viaggio,