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74 capitolo iv


nimo di Cesena, che fu anche scelto e mandato a Suceava; ma al letto del moribondo vegliava nel seguente luglio anche un «barbiere di Buda» ed il medico ebreo del Cano dei Tartari; Johann Klingensporn da Norinberga aveva già abbandonato il paese. Stefano costrinse i boiari ad elegger per suo successore il figliuolo Bogdan, che Mattia descriveva nel 1502 «modesta quanto una donzela e valente homo, amico de le virtù e de li homeni virtuosi»; «poi», scrive ’l «fisico» Lionardo de’ Massari in Buda, «tornò in lecto, et in do zorni morite».

Era il 2 di luglio 1504. Le ceneri di Stefano-il-Grande, che il popolo venera qual santo, ed a cui attribuisce ancora ogni grand’opera del passato, riposano nel chiostro di Putna, che non appartiene più al paese rumeno libero, ma fa parte della Bucovina austriaca. I discendenti dei suoi fedeli soldati contadini aspettano la sua risurrezione e la gran guerra sanguinosa che darà ai Rumeni il loro diritto intiero e l’agognata giustizia.