Pagina:Iorga - L'arte popolare in Romania, 1930.djvu/16

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II.

I Romeni, senza distinzione di provincia, ma soprattutto quelli della riva sinistra del Danubio, in quello che si chiama il Regno Antico (Moldavia e Valacchia), come pure in Transilvania, nel Banato, nelle regioni verso il Tibisco (Theiss), nella Bucovina e nella Bessarabia, parti staccate dall’antica Moldavia integrale, ed anche nella Dobrugia, fra il basso Danubio e il Mar Nero, presentano la loro arte popolare, la loro antica arte popolare, arcaica, iniziale, originale, nei campi seguenti:

Nel vestiario, specie in quello femminile: camicie ricamate, grembiuli formati da più strisce policrome, ornati di vari disegni a rilievo, giacchette di cuoio con ornamenti cuciti (per uomini e per donne), larghe cinture di cuoio, decorate nello stesso modo, asciugamani, tessuti destinati a sostenere e a circondare le sacre immagini, lenzuola coi bordi guarniti, fazzoletti da portare alla cintola e che le fanciulle danno al giovane prediletto;

(Nel viaggio fatto attraverso la Moldavia verso la fine del XVI secolo da Francois Pavie, barone di Fourquevaulx (1), se ne parla a proposito del costume femminile; delle tavole disegnate in Transilvania nel XVII secolo lo presentano per questa provincia; un viaggiatore straniero del principio del XIX secolo, l’ungherese Karaczay, ne dà degli esempi per la Moldavia montagnosa. Albums come quelli delle signore Minerva Cosma, Cornescu e Brătianu, del signor Comșa per i tessuti e i ricami — ne abbiamo un altro dello stesso Comșa per le sculture in legno — ne danno molte riproduzioni, e recentemente G. Oprescu ha cercato di fissarne le categorie).

  1. V. il nostro Acte și fragmente. I, p. 34 e sgg.