Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/283

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di soldati di fanteria, poichè la scarsa guarnigione che vi stanziava non era stata sufficiente a mantenere l’ordine pubblico, e indurre i cittadini ad osservare la legge. E allora furono di nuovo incarcerati i riottosi commercianti, ma non andò molto che, per la interposizione del cardinale Carata, a cui ricorse il popolino, essi riacquistarono la libertà, senza essere stati sottoposti a regolare procedimento giudiziario. E siccome in quell’occasione si fece correre una voce infondata che qualche consigliere comunale, a trarre dei vantaggi dai lavori pubblici già in parte eseguiti, erasi messo in riprensibile accordo coll’appaltatore, a fine di esagerarne i prezzi; così il governo pontificio, a dissipare qualsiasi sospetto o malcontento nel popolo, ordinò un’inchiesta sulle intraprese opere pubbliche, e, non pago di ciò, compose un nuovo consiglio comunale di persone assai le patate, e scelte imparzialmente da tutte le classi della cittadinanza, per provvedere ai bisogni del paese, e rassicurare il pubblico in quanto al regolare andamento dell’amministrazione municipale.

Nè il danno derivato ai cittadini dal loro totale isolamento potea ritenersi in parte compensato dalla vicinanza di Benevento alla metropoli del regno delle due Sicilie; dacchè Ferdinando II, dopo i fatti del 1848, tutto assorto nei pensieri della propria sicurezza, e inteso unicamente a prevenire e mandare in fumo i disegni dei liberali per sommuovere i suoi stati, avea in odio la città di Benevento, perchè giudicava che fosse l’asilo di tutti i regnicoli pedinati dalla polizia e ricettacolo di congiure, e tentava sempre più desolarla, sviandone ogni rimasuglio di commercio.

Ma appunto per questi suoi timori Ferdinando II ambiva ardentemente il possesso di Benevento, ed ebbero luogo a tal fine delle lunghe pratiche col governo pontificio, le quali, malgrado lo studio posto a tenerle celate, trasparirono abbastanza, e i beneventani esultarono nella speranza di veder finalmente esauditi i loro desiderii. E si fece credere ancora che il re di Napoli, stimando certa omai la cessione di Benevento, divisasse di elevarla a capoluogo di una florida