Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/46

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dendosi più sicuro in Benevento, si fuggì in Napoli, ove pose ogni studio a suscitare nemici a Roffrido e a Sicardo, a sommuoverci popoli confinanti, e a fare continue scorrerie sul beneventano. Ma il principe, indettato dal suo malvagio consigliere sulle insidie da tendere ad Alfano affinchè cadesse in suo potere, gli diede a credere che niente più bramasse che di riamicarsi con lui, e metter fine agli antichi rancori, e l’indusse a recarsi in Benevento, col dargli la sua fede che avrebbe potuto sempre uscire illeso da Napoli, e farvi in ogni caso sicuramente ritorno. L’Alfano non sospettando di tradimento, uscì di Napoli senza scorta, ma tra via diede subito in un agguato tesogli dagli sgherri di Roffrido, e, condotto in Benevento, fu appiccato d’ordine di Sicardo, a guisa di volgare malfattore.

Dopo un sì atroce fatto, Sicardo si diede interamente all’avarizia, e, per carpire immense ricchezze, pose a ruba chiese e monasteri, usurpando tutti i poderi di cui essi erano dotati. E, non pago di ciò, a fine di conseguire una grossa taglia, fece chiudere in un carcere orrendo il santo abate cassinese Diodato, il quale, logoro dai patimenti, dopo pochi mesi di durissima prigionia, passò di vita.

I napoletani nell’anno 836 tentarono di esimersi dall’obbligo dell’annuo tributo, al quale si erano sottoposti in favore di Sicone e dei suoi successori, ma Sicardo con poderosa armata si accampò sotto Napoli, e non si rimase di devastarne i dintorni, finché i napoletani, dopo tre mesi di assedio, non potendo più difendere la città, fecero un solenne giuramento di soddisfare puntualmente in ogni anno al promesso tributo.

Indi mosse le sue armi con prospera fortuna contro la Calabria e la Puglia che si teneano pei greci, e gli fu agevole di occuparle in breve volgere di tempo, per opera principalmente del suo Roffrido, dopo di che nominò Rettore di Bari un tal Pardore, come deducesi dalle più accurate cronache di quella città, e in tutto quel tempo non si astenne di eseguire nuovi atti di crudeltà, per modo che