Pagina:Isotta da Rimino Mazzucchelli.djvu/18

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suoi amori con Sigismondo (26)1. Trovo eziandio che Sigismondo studiò ogni via per tenersi amici i Parenti di lei, dando loro rari contrassegni di stima col distinguerli anche in pubblico, ed onorarli; e che Isotta altresì faceva loro parte de' suoi regali. Ci fa di ciò fede il Clementini (27)2, presso al quale io leggo che alli 12. di Febbrajo del 1448. Sigismondo creò Cavaliere Antonio di Francesco degli Atti fratello d'Isotta con molta solennità, a cui fece anche dono di cinque vestiti di seta, di tre pezze di veluto, d'un bacile, d'un bronzo, di tre tazze, e di sei scodelle d'argento, ed in ultimo del Castello de' Borghi di Razano coll'IStromento della donazione, ch'è appresso Ippolito Mariani; e ISotta lo regalò d'una tazza d'argento con in essa dugento ducati d'oro. Ma se Sigismondo in sì fatta guisa volle distinguere, e premiare un fratello d'Isotta, ben può V.E. agevolmente imaginarsi q qual grado

  1. Ecco ciò che di poi lo Strozza fa dire da Sigismondo ad Isotta nella detta Elegia in riguardo al laccio amoroso con cui era stato preso con essa:

    Si tua cara minus, nostrae succurre saluti;
    Quae, nisi desieris, nulla futura brevi est.
    Si pater occubuit letho, maestamque reliquit;
    Adfines adsunt, frater, opesque sibi;
    His quoque me, cui non obscurum nomen in orbe
    Clara dedit virtus, connumerare velis;
    Quem crines stavi rapiunt, oculique loquaces,
    Quique caret dura rusticitate, pudor,
    Qui tibi frater ero, gentorque, et fidus amator
    Dum mea torquebit fila secunda soror.

  2. Raccolto cit. Par. II. pag. 359.