Pagina:Isotta da Rimino Mazzucchelli.djvu/4

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Quanto per altro mi trovo in debito di renderle maggiori grazie ch'io posso, tanto mi duole di non essere io sì erudito, come esser vorrei, per poter soddisfare interamente all'eccitamento, che mi dà di scriverle qualche cosa in proposito della persona in esso Busto rappresentata. Comecchè pertanto io sia persuaso poco o nulla poterle io dire che ignoto sia alla molta erudizione di V.E.; ad ogni modo per darle un contrassegno della mia ubbidienza, le esporrò brevemente quanto io ne so; e ciò tanto più volentieri, quanto che trovo tutto il motivo di maravigliarmi ch'essendo stata la Donna in quel marmo scolpita assai celebre a' suoi tempi, molti de' più valenti Letterati o ne ignorarono le notizie, o inutilmente le cercarono (1)1, o pure malamente la confusero con altra Isotta sua contemporanea, cioè con Isotta Nogarola Veronese, celebre Letterata del Secolo Decimoquin

  1. Il celebre Lorenzo Pignoria eruditissimo Letterato Padovano fu ricercato da Paolo Gualdo suo amico, chi fosse questa Isotta da Rimino, di cui aveva veduta una medaglia coll'effigie di essa, e con un Libro nel rovescio col motto: Elegia, della qual medaglia io parlerò a suo luogo. Ecco ciò che gli rispose il Pignoria in una lettera, la quale si trova impressa nella Raccolta di Lettere d'Uomini illustri del Secolo XVII. 2 carte 158. La Isotta non trovo nè in Lessici, nè in Repertorj, nè in Dizionarj di sorte alcuna. Ed io per me credo, che quante Cornucopie sono in Venezia, ovvero in Terraferma, non me ne sapranno dar nuova. So bene che appresso le nostre Donne è andata in proverbio LA VALENTIGIA DI M. ISOTTA, che però forse avranno congettura fondata sopra baje di qualche Romanzo. A Verona altre volte fu una Isotta Nogarola, Donna di molte lettere, una di questa Ariminese non mi ricordo aver mai letto cosa alcuna. Dalla medaglia (come ho detto) si cava che fosse Poetessa.