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Pagina:Ispirazioni di Ida Baccini.djvu/6

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I cortesi che porranno gli occhi su queste pagine non potranno certamente astenersi dall’esclamare: — O vanità! Non solo t’insinui malignamente nel cuore degli nomini, ma tenti benanco di sconvolger quello delle povere creature condannate all’ago e ai ferri.... da calza! Ecco qui una personcina il di cui nome è ignoto a tutti, che invasa dalla tua diabolica insania, getta in un canto i femminili arnesi, e scrive con una franchezza senza pari tutte le idee più o meno piccine che le frullano nel capo....

Signori carissimi, rispondo senza sconcertarmi, siete padroni di giudicar come vi piace questi poveri scritti, ma errate nel credere che la smania di accattar fama abbiami indotta a dargli alla luce....

Dio mio! Composti in una età quasi infantile, essi giacevano sotto una spietata polvere, nascosti allo sguardo di tutti, allorquando un giorno son visti da mio padre che gli prende, e gli porla ad una stamperia....

Opposi una eroica resistenza, e pregai mi fossero restituiti, soggiungendo esser io troppo fanciulla per