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Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/130

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104 viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

negli antichissimi bassorilievi egiziani, è cioè il tipo abissino primitivo ben noto agli antropologi.

Arrivati sul tardi ad Abi Mentel, in cui si decise di passare la notte a causa del tempo che minacciava di regalarci un acquazzone, e più ancora perchè i muli erano stanchi, accettai l’ospitalità offertami da un indigeno nella propria capanna. Trovai colà ad acquistare, pel prezzo di un tallero, una pecora, e la feci sgozzare immantinente, acciocchè fosse cotta per cena e divisa fra la mia gente e la famiglia dell’ospite. La sera stessa inviai un messo a Keren per avvisare Antinori e Beccari della mia venuta; ed essi, ricevutolo nella notte, partirono innanzi l’alba per farmisi incontro. L’indomani avevo lasciato da poco Abi Mentel, quando, a gran distanza, le due brigate si segnalarono e si riconobbero a vicenda; ed in breve io stringeva la mano ai compagni col quel piacere che può provare soltanto chi, lungi dalla patria, ritrova i più cari amici. Ci avviammo allora, tutti insieme, alla volta di Keren, lungo una gran valle molto aperta, quasi spoglia di vegetazione.

Strada facendo, vedemmo appollaiati sopra uno dei radi baobab che rompono di tratto in tratto la monotonia del paesaggio, parecchi grossi volatili neri, chiamati dagli indigeni abbagumbà, i quali fuggirono al nostro cospetto; ma Beccari li inseguì di corsa, li raggiunse e ne uccise due. Il Bucorvus abyssinicus, tal è il nome che porta questa specie presso gli ornitologi, presenta la corporatura d’un comune gallo d’India ed ha un becco nero, sproporzionatamente ampio, curvo, munito alla parte superiore d’una prominenza cava, quasi in forma d’elmo; i suoi occhi grandi, neri, frangiati di lunghe ciglia, somigliano, nel taglio, agli occhi umani e danno all’animale una espressione melanconica; il collo è coperto d’una pelle nuda, azzurra e rossa, che forma pure un cerchio attorno alle occhiaie; nel rimanente del corpo è vestito di lucide penne tutte nere, salvo nella coda, in cui sonvene anche di bianche; le zampe, robustissime, hanno per ciascuna quattro dita, armate di potenti artigli. Esso vive di piccoli mammiferi e rettili che suol cacciare in aria col becco per farli poi ricadere nelle fauci spalancate ed inghiottirseli.

Lasciati addietro due o tre villaggetti, passammo accanto ad alcune tombe di Bogos, fatte con arte e diligenza molto mag-