Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/109

Da Wikisource.
106 introduzione

libri 83 ad Edictum, ed i libri 51 ad Sabinum. È giunto a noi ancora un frammento di una opera probabilmente sua, il liber singularis Regularum (contiene 29 titoli). Fu scoperta nel 1544 dal Dutillet (Jo Tilius) nel manoscritto del Breviarium Alaricianum, che trovasi nella Biblioteca Vaticana. Sembra che Ulpiano scrivesse pure delle Istituzioni. Almeno a queste si crede che appartengano, certi frammenti trovati in alcune striscio di pergamena, che erano impiegate a tenere insieme i fogli di un manoscritto, depositato nella biblioteca Imperiale di Vienna. Stefano Endlicher, che scoperse questi frammenti, li pubblicò nel 1835. Trattano dei Contratti e degli Interdetti. Paolo, nato a Padova, fu assessore di Papiniano nella Prefettura del Pretorio, poi egli stesso fu Prefetto. Dei suoi scritti, il numero dei quali fu anche maggiore di quelli di Ulpiano, trovansi 2087 frammenti nelle Pandette, tratti da 78 opere diverse, i quali compongono quasi la sesta parte di questa compilazione. La chiarezza non fu il suo pregio, talchè gli interpreti più antichi lo chiamavano maledictus Paulus. Abbiamo di lui un Opera divisa in 5 libri, le Receptæ Sententi; fu ritrovata nel Breviario Alanciano. Le sue opere più voluminose furono 80 libri ad Edictum, 26 quæstionum, 23 brevium, 25 responsorum, 18 ad Plautium. Egli compose anche libri II de jure fisci, e forse a questa opera appartengono due fogli molto guasti di uno scritto giuridico sul Fisco, trovati nel 1816 a Roma dal Niebhur, nel palinsesto di Gajo e pubblicati dal Goshren sotto il titolo di Fragmentum de jure fisci. Modestino chiude la serie dei Giureconsulti Classici. Fu discepolo di Ulpiano. Nelle Pandette si trovano 345 frammenti delle sue Opere. Si è preteso che fosse Governatore della Dalmazia, o almeno nativo di là; ma non se ne hanno riscontri sicuri. I frammenti del Liber singularis Regularum di Ulpiano, delle Receptæ Sententiæ di Paolo, e delle Istituzioni di Gajo, compongono la maggior parte di una breve raccolta di Diritto antegiustinianeo, conosciuta sotto il titolo di Ecloga Juris Civilis, libro assai utile per gli studiosi del Diritto.