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114 introduzione


§. 105. Poche parole adesso, sull’

Amministrazione dell’Impero

Da Costantino in poi, Roma e Costantinopoli sono le due Metropoli, che si reggono con uguali ordinamenti. Ambedue a capo del Governo hanno un Prefetto della Città; la Polizia subalterna è in mano del Præfectus Vigilum, che giudica delle trasgressioni relative alla medesima. Tutti i provvedimenti relativi al trasporto ed al buon mercato dei commestibili, spettano al Præfectus annonæ, sotto la direzione del Prefetto della Città. Le provincie sono obbligate a pagare una contribuzione in Cereali, per sopperire ai bisogni delle due Città (Canon frumentarius). Roma traeva il suo Canone dall’Affrica, Costantinopoli dall’Egitto; un Prefetto in Cartagine ed un altro in Alessandria, sorvegliavano la puntualità della esazione e delle spedizioni. L’Italia sul termine del periodo antecedente, aveva perduto quasi tutti i suoi privilegj, ed era amministrata alla pari delle altre Provincie; sottoposta come esse al pagamento delle imposizioni prediali, l’jus italicum rimaneva una finzione legale, con la quale si esoneravano da queste alcune Città. Il dominio Romano o Quiritario, non era più un privilegio del suolo Italico; Giustiniano lo estese a tutte le Provincie dell’Impero. Il Regime Municipale fu applicato a tutte le Città. In ognuna era un Consiglio Comunale (Ordo Decurionum o Curia), presieduto da due Magistrati detti Duumviri. La dignità di membri della Curia (Decuriones o Curiales) fu sfuggita, perchè portava spese ingenti e grave responsabilità. Erano infatti i Decurioni responsabili del pagamento delle imposizioni, e dovevano fare a loro spese feste pubbliche, e ricchi regali all’Imperatore ed ai suoi ufficiali; per sicurtà della loro solventezza, era loro impedito di alienare i proprj beni immobili; quando morivano senza eredi, la Curia succedeva nella loro eredità. È probabile che ai tempi di Giustiniano, i Decurioni non avessero più giurisdizione contenziosa, ma soltanto volontaria, e che la contenziosa fosse passata negli impiegati Imperiali; almeno nei libri Giustinianei non si fa menzione di que-