Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/146

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138 digfuuuone del popolo che riTolttU^isi contro nelTgSS (i) li uccise un suo figliuolo nel portico della duen. Anulfi, surta colla mercatura, come Roma con le armi j ebbe mezzi propri onde mantenersi nella sua in^ dipendenza e ricchezza; e mentre parte de^ cittadini sosteneva la nazione con le armi ) gli altri proccuraYaQO col commercio la strada alle ricchezze del paese: Quinrdi divenuti al sommo doviziosi e possenti sul mare, si condussero in lontane ed e quasi ignote regioni. — Neliarchivio della Ss. Trinità di Cava (2) esiste un istmmento ^ che trovasi pur riportato dal de Blasi nel monumento 71 nel quale si dice che un certo Leone amalBtano nell’an. 978, avea fatto vela per andare ia Babilonia. Ciò posto se per Babilonia intender qui dovessimo (i) Chronic. S$. Trinit. Cty. in an. 988. (q) Arch. Gayens. arca 5. 11.42. In nomine ecc. tricesimo quinto anno principe tus d, n. Pandulfo principi» et primo anno prìncipatuà ejus Salerni et quarto anno principat. d. Pandulfi Principia filio ejns mente angust. vi. Ind. Declaro Ego Lupenus Amalfitanus filius quondam Mauroni Gomiti, quoniam quando Leone filius Sergi), qui dicitur Derini, adnayigandum Babilonia perrexit 9 per firmami scriptiooem ec. Si fottoscriTODo a «il Pietro Notaro <! Sickembardo fi Pietro