Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/184

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i66 daca Guglielmo, sebbene amalo fosse a dismisura da’ suoi baroni e ^ssalli, pure a cagione della sua soverchia bontà e pazienza non riscuoteva da tssi quel rispetto cbe gli era dovuto, facendo nascere motivi di discordia tra esso e Ruggieri conte di Sicilia a se soggetto, e zio paterno (i)> E non ostante che traU detto Duca e Conte si fosse spesso raffermata la pace e la concordia, nuUadimeno la guerra e la dissenzione ritornava sempre in campo. Era il duca assai liberale e splendido, e quanto aver poteva dava assoldati, per cui stretto dal bisogno pignorò al detto conte pria la Calabria per sessanta mila bisantini ( specie di moneta ), e poi gli vendè la metà della città di Palermo j che ap[)arlenevagli per dritto ereditario. Finalmente non avendo avuto prole da Gaitelgrima sua moglie, figlia di Roberto conte d’Airola, ricevutasi gran quantità di danaro dal predetto Conte Ruggieri, lo istituì suo erede del ducato di Puglia e di tutte le terre cbe a lui si appartenevano e quindi nel 1 1 a^ morto in Salerno, fu come solenne pompa tumulato nella grandiosa basilica di S. Matteo — Il duca Guglielmo contava di vita circa auni trenta, e tredici di suo governo. Egli fu un principe pio, benefico, amabile e giocondo a tutti, di mediocre statura, gracile di corpo, per quanto ardito e valoroso, altrettanto versato nell’arte militare generoso nel soccorrere le chiese e nel far onore agli ecclesiastici, perlocchè fu sommamente amato e rispettato da’ suoi sudditi. Il conte di Sicilia Ruggieri, intesa la morte del suo (i) Romuald. Guaina Archiep. Salem. Cbron. ms.^^L’originale di questa cronaca manuscrilta conservavasi oeii’ archivio capitolare di Salerno, ma nel 1619 dall’arcÌTescovo Lucio Sanseverino fu mandalo al papa Paolo V., che lo fece depo^iitare nel Vaticano Archivio: tuttavia serbasi presso di me una copia ms. e:»tratta su quell’originale.