Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/204

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i86 C A P. X. Stato d Amalfi dato in feudo a diversi sotto al governo de re Angioini^ Aragonesi ec* Giduta or dunque rAmalfitana repubblica sotto al dominio de^re Normandi, a poco a poco il suo fasto, il suo orgolio svanì qual fumo cbe nell’aria si perde. D’allora in poi Amalfi fu sempre fedele ed ubbidiente ai suoi R^«Essa ritenne ne’ secoli seguenti le proprie leggi e consuetudini, quasi reliquie della sua gloria antica: e fin sotto la dinastia de’ Svevi usarono segnare ne’ pubblici loro instrumeoti gli anni del governo de’ re. Irrefragabili documenti ci somministrano le carte in que’ tempi quivi redatte (i). Allorché la corona di Sicilia veniva contrastata dalle armi di Girlo I. d’Angiò e dell’infelice Corradino, un famoso cavalier francese Aiardo de Valbery, cbe di ritorno da Terra Santa era approdato nelle marine di Puglia, per proseguire il suo cam(i) In nomine ec. tn. iigS. Temporibus d. nostrÌ9 Henrici Dei grafia Romanor: imperator semper Augustus, et Regia Siciliae: primo unno regni ejiit Amalfiae ec. In registr. instrum. mon. SS. Trinitatis AmalpU. n."* 3o5. in pluribut locis, et in membran. Archivii Capittil.