Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/298

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rali Picentini avvenoe. Poiché nei secolo IV dell' e. t., come innanzi narranuno , passando parecchi nobili Ro- mani in Costantinopoli (i) ed avendo^ sofferta una for- tuna di mare, pochi di loro che in due sole navi al naufragio erano campati, si salvarono in Ragusa , quivi dopo qualche tempo non convenendo co' Ragusei pensa- rono di passare altrove , e sen vennero alle spiagge della Lucania , da questa in Eboli ^ e quindi nelle elevate montagne della nostra Costiera che serbavano il nome di Cama^ dove trovarono delle piccole popolazioni che ignote vi vivevano , quasi reliquie de' Picentini , siccome appa- lesava il resto di una certa coltura delle loro persone , e del loro linguaggio. La venuta di questi novelli avventurieri accrebbe dappoi di tanto la fàccia del luc^o , che vedem- mo ne' secoli di mezzo questi abitatori innalzarsi in asso- luta indipendenza, ed estollere orgoglioso il capo suUe altre nazioni vicine (2), sino a mettersi in confronto della stessa repubblica Veneta , siccome il giureconsulto napoletano Francesco Antonio Porpora sostenne per comun senti- mento (3). (1) Chronic. Amalph. AnoDym. Salerò. (3) ce Veruni baec tantum alias inter caput cztulit urbe* , » Quantum lenta tolent Inter viburna cupressi. (3) Frane. Ant. Purpora in vita lacob. Galli Antecessoris Neapo- litani. Etenim constai inter omnes Amalphitanam Bempublicam olim da- rissimis Viris , opìbua 9 yariisque commerciis cam remotissimis ac longe dissitis Nationibus , et gentibus in primis nobilem , classe flo- rentem , eodem fere tempore cura praeclarissima Republica Vene- ta , non iisdem tamen post urbem a barbaris captam , parenti-