Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/326

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5o4 ter Federico II nel 1^44 ) allorclié i Sanseveridesclii che favorivano le parti del papa Gregorio IX contro Federico, si fortificarono ne* castelli di Capaccio e di Scala ^ e clie dopo varj attacchi ed assedj essendo, rimasti debellati, fiiron questi due luoghi devastati. Un tale errore è stato corretto da Giuseppe Volpi nella sua Cronologia de’ vesc. di Pesto (i), dove dice essere ciò avvenuto in Sala vicino Salerno, e non a Scala in diocesi d’Amalfi. Il primo ingrandimento di questa Città doveasi tutto al generoso animo di quei nobili cittadini, che sparsero da per tutto vestigle di gloria, di religione e di patria carità. Un sedile di Patrizj veniva aperto, e riserbato per trattare degli afiari pertinenti al governo mtinicipale o per discorrere decloro particolari interessi. La nobiltà di Scala come quella di Amalfi e Ravello surta da un islesso stipite, a suoi tempi vantava una certa supremazia sulle altre del regno, si per aver sortita unorigine dal sangue Romano, diiferente da molte altre che o per privilegi accidentali, o per compensi di servigj resi allo stato, furono da’ sovrani Normanni, Svevi, Angioiai, Aragonesi ec. decorati del cingolo militare, si anche per aver dato princìpio assiem cogli Amalfitani al militar ordine Gerosolimitano, di cui Geraldo loro concittadino e monaco di somma riputazione sì vuole primo Priore (2). Le primarie nobili famìglie che brillarono un (1) Gius. Volpi CronoK de’vesc. Pestani Gap. X. pag. i5. (3) Ughelli ItaJ. Sacra, to. 7. oc Scalain natali suo nobilitaTÌt «S’an clus Gerardus j auctor et institutor Ordinis equùum lerosolìmùano’ rum At ad Gcrardi perpetiiam scrvaadam roemoriam, dccusque CivUalis, Scalenscs nobiles Cives hactenus prò Insignìs eorum