Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/328

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3o6 corporò questo vescovado a quello di Ravello poco discosto. U numero delle Chiese e Basiliche un tempo erette dai patrizj Scalesi, forma una pruova non equivoca di quella popolata città^ non che la somma pietà tenuta verso al divin culto. Di £sitti lo scrittore de LelUs riporta il nume* ro di i3o chiese, trenta delle quali erano parrocchie, (i) Le più antiche furon quelle di s. Sisto, s. Lorenzo, fl. Stefania e s. Eustachio. Queste due ultime sebbene oggi dal tempo diroccate, pure il citato de LeUis ha saputo serbarcene la memoria in far parola suir antichità e nobiltà della famiglia d’Afflitto che ne furono i fondatoli. Entrambe vantavano F epoca del X secolo di fondazione: la basilica di s. Eustachio fu eretta nel villaggio di Scalcila (oggi Pontone) (2) sxxWarea d*una eminente collinetta che sovrasta e rendesi visibile da Atrani e da Amalfi, cinta d’intorno da forte muraglie con due porte una ad oriente e T altra ad occidente, ornata al di fuori da infinite picciole colonnette di marmo pario, in più ordini elegantemente distribuite ^ succedevano a queste T intreccio degli archi alla semi-gotica risaltati con pietre faccettate di diversi colori che formavano il più grazioso ed elegante contrapposto. — Dava ingresso alla basilica un atrio coverto e sostenuto da colonne con por(i) De Lellis famigl. nob. part. 3. pag. 253.— Bisogna conoscere ehe lo scrittore forse intendeva includerci anche quelle chiese poste nel TÌUaggio di Pontone di pertinenza alla medesima città. (2) Non sappiamo per quale eventualità questo villaggio chiamato nel 1137 ScaUUa abbia potuto pochi anni dopo mutare la sua denominazione in quella di Pontone. Difatti da un istrumento de! ti 80 sotto Guglielmo il Buono trovasi già segnato Pontone e non SceUeBa.’^ V. archiv. delle Monache della Ss. Trinità d’Amalfi d.o 289.