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539 Assai differente esser dovea V antica forma e magnìfi«cenza di questa chiesa, fondata nel XI secolo dal famoso giureconsulto, patrizio e duca di Sora j Niccolò Rufolo cotanto celebre nelF istoria per sapere ) per potenza e ricchezza. Quel che in essa rimane di notevole, di sommo pre-» gio e rarità, si è un maestoso pulpito di marmo squisi-* tamente intarsiato da finissimo musaico (i), sostenuto da sei colonne scanalate a spirale che poggiano sul dorso di altrettanti leoni di marmo al vivo espressi. In sul mez^ zo del pergamo sovrasta una grande aquila di nero ha-* salte tenendo infra gli artigli T epigrafe evangelico = //t principio erat F^erbum. Dalla facciata per dove ascendesi, si osserva un busto donnesco di marmo parlo con corona in testa (a)* Lo svariato intaglio de^ capitelli, de^ caulicoli, de^ fogliami ed arabeschi y sono del più fino, delicato e sublime (i) Il lavoro musaico detto dagli antichi opus tasseUatum ^ musi’ vum s tedile fu conosciuto dalle più antiche nazioni > ed i Greci più degli altri portarono quest’arte, come le allre tutte, ad un allo grado di perfezione, e da essi passò a’ tempi di Siila a Roma, allora* che vi si trasferirono molti pavimenti di musaico trovati nelle città conquistate. Alla decadenza delle arti dopo il secolo V dell’era cri<* stiana, il musaico fu praticato ancora e coltivato con qualche cura dai Greci Bizantini.«**Nei primi secoli dopo il mille vennero artisti greci a formare opere grandiose in Italia, come sono i musaici di s; Mar* co a Venezia. Bellissimi musaici veggonsi pure in s, Pietro a Roma, a Firenze ec. In fine il museo di Napoli è divenuto ricco in tale genere per i musaici di Erculano e Pompei. (2) Il Pansa ( nell’ist. della repubbl. amalfitana to. a. pag. 83. ) ravvisa in quei busto la regina Giovanna... Forse Giovanna I...! Bel ritrovato in vero! Ma bisognava riflettere che l’epoca seguala sul la lapide è del ia6o} e Giovanna I fu regina nel i343> tempo assai posteriore al lavoro. A>lmeno bisognava dire esservi.itato aggiunto in seguito.
