Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/384

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35S tictiitii. Gerardo e Roberto furono potesti Jbarotai di BeneiFento e Montefasco sotto al normanno’ re Rnggieri--4xigelonel laSg fu viceré del regno per Tiinperafor Federico. O, e Risone egualmente fu viceré di Puglia sótto al re Roberto— ’Matteo della Marra trovasi in tempo di Giovanna n capitan generale del regno, e cosi di tanti altri famosi personali cbe s’incontrano notati nell’opera di un discendente di questa famiglia (i). Oltre di aver essa goduto in Napoli gli onori del sedile Capuano, tenne ancbe una cappella intitolata del Crocifisso di suo ji» padronato nella chiesa di s. Domenico Maggiore, che poi passò in possesso della nobile famiglia Gipece. Estinta atikche questa nel sedile di Nido, restò di proprietà de’PP. Domenicani*— Oggidi veggcnsi in Ravello verso la parte occidentale dell’antico vescovado i miseri avanzi del palagio magnatizio di detta famiglia* Finalmente rimanea pur nerbassi tempi un Francesco d^ Andrea famoso giureconsulto per far sovvenire d’esser egli appartenuto ad un luogo sempre mai ricco di elevati ingegni. Nato egli in Ravello il di ^4 febbrajo i6a5 destinossi di buon ora allo studio di giurisprudenza sotto la guida del celebre Cattedratico di legge Giov: Andrea di Paolo ^ e già di anni 20 con buon successo usci alla carriera del foro ^ facendosi amniirare hon men per i suoi sublimi talenti, che per le vaste c<^izioni che possedeva nelle belle arti e scienze filosofiche, dalle (0 Ytdi deUa Marra Famigl. nob. imparentate colla medesima.