Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/433

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4o7 sotto si dispiega, perdesì in bel lontano tra lucido e fiammeggiante orizzonte. Dalla sinistra dell^ oriente scorgesi nel golfo di Salerno il famoso seno Pestano, clie va a prolungarsi col promontorio Presidio ^ dove altre volte, «QuivMnsieme venia la gente esperta «Dal suol, cV abbonda di vermiglie rose; (( La ve ( come si narra ) e rami e fronde <( Silaro impetra con mirabiPonde (i). Ad noton est longe supra Sirenida rupem Peucentis S ilari gurges spectabiìe Jlumen (2)* Più da presso vers’occidente vedesi il promontorio Ateneo ( Campanella ) con la famosa isola di Capri, un tempo abitata dal sozzo caprone di Tiberio, per formare in essa quell’infame serraglio e per esercitarvi gli eccessi di quelle impurità, che la memoria inorridisce nel ricordarle. Più da vicino veggonsi le isolette Sirenuse feconde di vastissime idee. A buon conto quest^ eminente soggiorno ispira da per tutto dolcezza, tranquillità e profonde meditazioni e le variate prospettive che vi si godono, sembrano ingrandire, e sublimare la nostra esistenza. Sul fianco sinistro di s. Maria de Grastis, fiancheggia il monte Cerasuolo decantato da’ paesani per la venustà e fattezza delle donne che in altri tempi vi dimoravano. Vi è di più poco sopra a questo il monte 7>zVo ricco di caccia, e specialmente di quaglie, becca fichi, tordi 5 lepri, volpi ec. (1) Tasso il Goffredo cani. I. st. 65. (^] Dionys. Afri Poema de orbis situ.