Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/442

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4i4 Sotto al gòvemo yioeregnale del i53a ne fu (aita concessione a Marino Mastrogiudice patrizio di Sorrento, preridente della Regìa Camera e avvocato fiscale i^i)*, indi fu posseduta verso il i558 da Giangiacomo Com patriuo d’Ischia, e da questo venduta a Giovanni Vincenzo Cangiano col titolo di Barone. Costui naorl nel 167SI in Amalfi in etl di anni 83 e fu ivi seppellito nel monistero de^ Cappuccini. Finalmente passò in possesso di Giovanbattista Bonito patrizio Amalfitano e de^ priih cipi di Casapesella, e duchi dell’Isola 9 col titolo di Marchese di Positano e di s. Giovanni j morto in Amalfi a’ 1 5 settembre 17 18 in età di 78 anni. Al presente questa terra, come tutte le altre anzidescritte, si spet^ tano al Regio patrimonio. Conteneva questo paese una famosa e ricca badia di monaci benedettini sotto il titolo di s. Maria, a coi sta* va affidato il regime e la cura delle anime. La sua fon-* dazione rimontava al X secolo e trovasi tra primi abati un tal Rossemando che vivea a^ tempi del Bea* to Constabile abate Cavense (a). Verso il io85 era abbate del monastero Positanese Mauro de Monte j che per (i) Ex regiftt. privileg, D, Petri de Toledo viceregis an. i55aibL i85. et an, i55i £ol, 309. (pi) Fetr. Diaconi hist. miscellan. in viU abat. inona9t. Gayem, et in illa B. ConsUbili pag. 43 sic legitur a Illud quoque silendum non arbitror, quod yìr Rossemandus tunc monasteri) prior, postea yero Pasitanensis Abas referre solitus est, Qaodam namque tempoif cum petenti pauperi femuralem lineum tribuisset» sequenti die ut proposuerat prò yeneratione ejusdew Patris Missas celebrare non pòtuit, subito tunc affuit qui ei tecta femoralia detulit i atque taoti Patri obsequio aptum fuit».