Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/72

Da Wikisource.

58 ec. Noi ci siamo creduli neli’ obbligo di fedelmente disegnarli e rapportarli in questo luogo (i). Conchiuderemo questo capitolo con divisare leggermente qualche cosa sulla popolazione ed indole degli abìtanti. Amalfi, compitesi i villaggi, è popolata da circa sei mila persone tra galantuomini, negozianti, artisti, marinari e facchini. In generale essi posseggono acutezza d^ ingegno, riuscendo nelle scienze, nelle arti e nel commercio, e generalmente in tutto ciò che intraprendono ^ sono affabili, docili, industriosi e molto inclinati e disposti al travaglio coraggiosi ed esperti nella nautica, da considerarsi tra il numero dei migliori marinari del regno ] amanti sopratutto della musica e trascinati con una certa specie di furore per la caccia del bufolo. Manca alquanto lo spirito pubblico, e T egoismo rende vano ogni progetto di società. I prodotti del paese sono carta da scrivere fabbricata nelle sue cartiere, che forma una principale derrata, ed i maccheroni cotanto decantati da’ ghiottoni. Lo smercio di questi due capi d’industria per Napoli, Sicilia e Calabria, onde poi riportarne in contracambio stracci, olij, baccalà, ferro, formaggio, acquavite ec. rende questa piazza un continuato emporio ^ per cui veggonsi continuamente delle picciole navi scaricare il (i) N.^ I* Urna cineraria che si osserva in s. Lorenzo del piano ^ oggi Chie^a del Crocifisso, N.** 2. Idem nella Chiesa di s. Iago. M.o 3. Idem nella Chiesa della Ss. Trinità. fi,’* 4* Idem nella cappella di s. horciiio Joris-ponam» W. 5. Idem in s. Niccolò de’ Cittadini. N.** 6. Idem, nell’antico spedale de’ PP. Crociferi; N." 7. Idem nella Chiesa parrocchiale di Pastina. IN.* 8. Idem nella sagrestia di detta Chiesti.