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108 | Dell'Historie de' Galli Senoni. |
Salinatore, contro l’istesso Asdrubale, non molto discosto dal Metauro collocolla, dicendo: Nero Consul è Venosa cum militum copijs profectus, sex diebus Senam accessit ad flumen Metauri, Nè da questi (per mio credere) discorda Claudio Tolomeo nella sua Geografia, ponendola molto alla bocca dell’Esino vicina, quasi nel principio della Regione Senonia, come chiaramente si vede nella Tavola sesta di Europa; E Lucano nel secondo della medesima cantando il luogo, e la nobil positura disse.
Senaq, & Adriacas, qui verberat Aufidus undas.
Nè potevano questi, altrimenti del sito suo parlare; sendo che nel medesimo luogo, ove hoggi collocata s’incontra, fosse dal principio dell’origine sua fondata. Et quantunque dal furore de’ Barbari venisse più volte destrutta, nelle sue riedificationi però, fù sopra i proprij fondamenti rilevata sempre; benche non in quella grandezza, e primiera magnificenza (per quanto si raccoglie dalle ruine, che ne i campi alle sue nuove mura intorno da gli aratori si scuoprono.) Di Sinigaglia i primi Autori senza litigi furono i Senoni Galli, nel principio, che loro della Contrada pigliarono il possesso: il che avvenne (come altre volte scrivessimo) l’Anno del’edificatione di Roma 157. & avanti l’Incarnatione del Verbo 595. conforme si raccoglie dal citato Polibio, e da M. Portio Catone nei fragmenti dell’origine in queste seguenti parole: Ab eo ad Anconam Senogallia à Senonibus dicta, pu, pulsis Hetruscis, nunc Gallia togata. Da Silio Italico nell’ottavo libro si racconta l’istesso: Clasis, & Rubico, & Senonum de nomine Sena. Da cui il Volaterrano nel Paralipomene al trigesimo ottavo Libro, e molti altri non divarian punto. Havendo in sorte i Galli Senoni questo paese ottenuto niun conto delle Città murate facendo, che levate havevano à Toscani (come si disse) ne i proprij campi le loro habitationi fondorono; ivi separatamente ciascheduno con gli suoi domestici habitando. Mà poi avendosi, che di manco far non potevano di un luogo raccolto, in cui la residenza il Magistrato tenesse, del qual’era l’ufficio di promulgar le Leggi, & di astringere i popoli all’osservanza di esse; come per la commodita degli alloggiamenti à quelli, che per occasione di lite v’andavano, ò dal Magistrato venivano per qualch’altra occasione chiamati: sin dal principio, che di questo terreno hebbero il possesso à guisa di Villa edificarono Sena, senz’alcun’ordine di Architettura, sopra il descritto Adriatico lido, il quale parve loro più d’ogni altri in quella Riviera conforme; non tanto per li maritimi traffichi à i loro legni, facendo sicurissimo Porto la bocca del Misa; quanto per la forte dispositione del sito, per esser quasi d’ogn’intorno circondato dal’acque; havendo l’Adriatico à Borea; di Penna le paludi, col fiume
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