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Libro Secondo. 123

CAPITOLO SESTO.

Della Città d’Urbino Metropoli del suo Stato.


G

iace la Città famosa d’Urbino sopra la cima di due gran Monti, cinta di cupe valli, per cui, si come da gli hostili assalti sicura nella difesa rendesi, tanto dalla sontuosità de gli edificij, con ordine Archititonico disposti, da tutti meraviglia si tiene; e (toltone Sciena) per la più bella Città de’ Monti, che sia in Italia. Et quantunque per ragione del sito ov’ella è posta, invincibil si renda, tutta volta è stata munita d’un recinto di muraglie fortissime, affatto quasi terrapienate, e rese da molti baloardi sicure; le quali (se bene antichi) nondimeno veggonsi fabricati con gli orecchioni, per non tanto assicurar le cortine, quanto per potersi guardare l’un l’altro, nel modo, che nelle Fortezze di sospetto maggiore in questa nostra età si costuma: havendo gli Architetti moderni preso il modello da questi. Nel mezzo quasi delle sudette mura verso il Monte, che piega all’Occaso, si vede quella gran mole alzarsi, che si è fatta l’ottava meraviglia del Mondo; dico quel tanto nominato Palaggio, che per a residenza de’ Duchi fù con infinita spesa da Federico Feltrio eretto: ò per dir meglio, per consecrare della fama all’eternità il suo grand’animo, e le generose attioni; havendo in si meravigliosa struttura, avvilita la Natura non meno che confusa l’Arte: non potendo quella Idol più degno mostrare, di essere imitata; e questa formar disegno migliore per imitarla: Onde ogn’altra gran struttura d’Europa le cede; sicome Abramo Ortellio accenna; & apresso Bernardin Baldi più chiaramente si legge, che formonne di essa, e di ogni suo membro un Libro intiero; il quale, ben che venisse ristampato più volte, non è stato però bastevole di sodisfare al desiderio de gli Architetti curiosi. QUindi pochi nelle pubiche Biblioteche si vendono. Simile à questa, un’altra meraviglia quivi sotto il terreno si trova; vedendosi l’utero del Monte, il quale riguarda Borea in più pezzi tagliato, e da gli antri diviso in modo che de’ luoghi murati retiene l’-

effigie,