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Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/342

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Libro Terzo. 119

Chiesa di S. Pietro, ove da Fedeli, con affetto pio si visitano, e con Dulia s’adorano. Il sudetto S. Panfilo, ad instanza del Padre Frà Pietro Fantini Capuccino in un Consiglio Generale fù per Padron, e Protettore di Corinalto con giubilo d’ogn’uno ricevuto, sperandosi, che moltiplicati gl’Intercessori in Cielo, egli sia per godere in terra quei benigni favori, che suole à suoi cari compartire Iddio, e singolarmente la desiata libertà, fuor d’ogni sospettion de’ Tiranni, nè oppressa essere da huomini scelerati.


CAPITOLO XXIV.

Delle Chiese, Conventi, e Luoghi Pij di Corinalto.


N

on si trova al Mondo Natione sì barbara, che non confessi trovarsi Dio, & in qualche modo cerchi di renderli i dovuti honori, se bene coloro, che del lume della Fede trovansi manchevoli, in varij modi vengono dal Demonio ingannati, come ne’ Gentili è noto, ed’altri Popoli nella pazzia uguali. Mà li Cattolici, e veri fedeli di Christo, imitando l’orme della Santa Cattolica, & Apostolica Romana Chiesa, che come retta dallo Spiritosanto non può errare, non saranno mai dall’istesso Demonio, circa gli atti spettanti alla Religione ingannati. Usa, & hà in ogni tempo usato la medesima Chiesa di edificar Tempij, & erger Altari ad honore dell’Altissimo, e de’ suoi Santi, che seco in Paradiso regnano, in luoghi opportuni, e de’ Fedeli alle radunanze più commodi. Cosi Corinalto, sin dal principio della sua edificatione, in varij tempi hà fabricato molte Chiese, & alzato in esse Altari diversi, rendendo in quelli à Dio il sacrosanto, e Divin culto, come in questo presente Discorso, di lor trattando sono per raccontarvi. E per servar l’ordine dovuto, principalmente della Chiesa più degna, nella Terra (ch’è senza controversia Pieve) intitolata a S. Pietro, favelleremo. Dunque il primo discorso del presente Capitolo sarà.