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Roma. 6 marzo 18981




Caro Giannotta,


Mi scusi e non me ne voglia dei forzati indugi. Non Le posso dir altro. Queste benedette noje, polemiche, vertenze mi hanno assorbito tutti questi giorni. Oggi meno male, finisce in un duello. Spero mi vada tutto bene, e in settimana provvederò a tutto. Intanto dal collega Aggio Le ho fatto spedire le bozze,

  1. Il bollo postale di questa lettera porta la data del 6, ore 2 p. m. Fu impostata perciò al momento in cui andava a battersi.