Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/338

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316 illustri italiani

l’indipendenza. Allestisce una flottiglia a Boulogne per tentare uno sbarco nell’isola. Che se la ragion sua gli persuadeva che con barche non si pigliano vascelli d’alto bordo, voleva anche adesso stordire collo straordinario, e intanto esercitare le truppe, radunatevi dai più lontani paesi, e che, affratellatesi nella comunanza dei pericoli, degli stenti, delle manovre, gli vennero poi a gran bisogno nel Vallese, in Olanda, al Varo, sull’Adige.

Perocchè già non si aspirava più a trasformare il mondo in virtù d’una idea, bensì a dominarlo e sovvertirlo mediante la forza.

Una cospirazione di realisti punita con supplizj, poi il processo di Moreau, l’assassinio nascosto di Pichegru e il palese del duca d’Enghien, disingannano quelli che credeano Buonaparte dovesse essere il Monk dei Borboni, intanto che i suoi emissarj sparnazzavano quanto fosse preziosa la sua vita, quanto il tempestato vascello della repubblica avesse bisogno d’uno stabile piloto. Per averlo, da prima egli fu acclamato console a vita; poi, ripescando tra le reminiscenze di Augusto e di Carlomagno, si propose la dignità e il titolo di Napoleone I imperatore de’ Francesi (18 maggio 1804). Per avvezzare all’obbedienza la generazione più indisciplinata, occorreano tutte le forme più variate e fin repugnanti: ed esso volle il suffragio popolare colla ciarlataneria de’ registri1, poi la consacrazione religiosa, facendo

  1. I voti pel consolato decennale furono 3,911,007 contro 1562
    pel consolato a vita » 3,568,185 » 9074
    per l’impero » 3,321,675 » 2579

    Camillo Jordan, di cui un arguto critico diceva non potersi trovare una fisionomia più attraente, un’anima più bella (Sainte Beuve, Revue des Deux Mondes, 1868 mars), stampò allora un opuscolo, ove si giustifica d’aver dato il suo voto pel consolalo a vita. — Anch’io, uomo indipendente, ho seguito la turba, ma determinato da motivi più alti che non codesti votanti, spinti a caso dall’adulazione o dall’esempio.... E posso dire che il mio voto è quel de’ cittadini più veri, di tutti quei che i lumi e le virtù fan degni d’esser guida agli altri.... Liberati e dalle servili abitudini dell’antico ordine e dalle esagerazioni passionate del nuovo: chiamati dal Governo a deliberar su grandi interessi: riconosciuti da esso savj quanto basta per ben determinarli come avrebb’egli consultato la volontà nazionale se non fosse manifestato il pubblico pensiero? Che gl’importano le liste de’ suffragi vulgari, sempre anticipatamente assicurati al potere, sempre sprovvisti d’ogni riserva generosa, e che nulla aggiungeranno ai veri suoi diritti? Ciò che gl’importa è di raccoglier voti indipendenti, di sapere quel che intendono in questo gran momento; sotto qual condizione sottoscrivono tutti quelli che hanno un’opinione, una coscienza, e la cui voce sembra la naturale interprete della verità e della giustizia.