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cale: pure sentivano il bisogno di appoggiare la ragione all’autorità, per non rimanere perplessi sulle grandi quistioni della presenza reale, della predestinazione, della soddisfazione di Cristo.
La dottrina cattolica abbraccia il divino elemento e l’umano, il terrestre e il soprannaturale, ossia il principio mistico e il principio intellettuale, riducendoli in un’armonia che forma la meraviglia e la venerazione de’ contemplanti. Può anche nascervi squilibrio, nè per questo esce dal cattolicismo chi non arrivi al rinego dell’autorità ecclesiastica, e a rompere i vincoli della fraterna carità.
I Riformatori ammetteano i dogmi cardinali del cristianesimo, pretendeano anzi richiamare a quelli la Chiesa traviata; ne negavano alcuni. Pertanto è facilissimo, in detti e scritti di ottimi cattolici, trovare espressioni consone a quelle de’ Protestanti, o lo scopo di richiamare le opinioni vulgari alle definizioni vere e alle interpretazioni autentiche della Chiesa. Chi non ne esamini il complesso, li giudica assenzienti agli eretici. Ma dessero anche in fallo, era colpa dell’intelletto anzi che della volontà; l’errore sincero non costituisce eresia, e se anche ne ha le apparenze, vuolsi distinguerlo dalla ribellione volontaria e meditata. Ciò valea viepiù quando il Concilio di Trento non aveva ancora nè sì ben definiti, nè sì popolarmente espressi i canoni della credenza.
Non è consueto nel nostro paese narrare la vita dello spirito, nè dipingere i caratteri, come fecero principalmente i grandi secentisti di Francia; onde non possiamo assistere alle lotte interne di quelle anime elette, e a quelle ambasce di spirito che non si comprendono più nell’inintelligente età del dubbio. Ma oggi stesso, fra un popolo serio perchè libero di realtà e non solo di istituti, chi volesse vedere come le quistioni religiose agitino profondamente i più gravi pensatori e i cuori più sensitivi, legga in Neumann, in Pusey, in Manning gli spasimi e le emozioni provate allorchè, nel 1851, si discuteva sulla necessità del battesimo, sulla autenticità e divina ispirazione delle Scritture, sulla macchia originale, sulle profezie, l’incarnazione, lo Spirito Santo. Ed era l’età del carbon fossile, del vapore e dei telegrafi elettrici.
Qualcosa di siffatto accadeva in Italia nel secolo XVI; laonde furono confuse cogli eretici persone di gran pietà, che colla stessa austerità loro, col congregarsi a ragionare di Dio, coll’occuparsi di indagini teologiche, protestavano contro l’indifferenza dei più. Molti