Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/274

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264 illustri italiani

posso si servin di mè, che per la singolare affetione li porto mi sarà facile tutto in Christo per il quale vivo e spero di morire. Resto col pregarlo che vi prosperi sempre con la sua grazia in ogni vostra felicità.

«Da Roma il 5 settembris 1540».

«Frater Bernardinus sen.».

«Molto magnifici signori; Non ho più presto resposto per non essere resoluto di sua santità. Oggi s’è contentata che io per lo advento venghi, e così mi sforzarò circa Ognissanti essere a Siena. Preghiamo el Signore ch’el mio venire non sia vano. Resta che vostre signorie in quanto posso mi comandino che non sarà cosa tanto difficile che lo amor non me lo renda facile.

«Il Signore vi conservi e prosperi nella sua grazia.

«Da Roma 27 settembris 1540».

«Molto magnifici signori Priori Governatori e Capitani miei osserv.; Mi dolgo, per la molta affetione e cordiale amor che porto ed alle signorie vostre e alla patria, di non poter soddisfar a quello che per debito me si conviene, e a quanto saria il volere di quelle. Io non harei già aspettato che mi havessin fatto istantia di venir costà a predicare, che (quantunque non sia secondo il merito di quelle) al primo cenno sarei venuto, ma mi trovo, da molti giorni indrieto, con un dolor grande di schiena, e con altre indispositioni, attalchè, si ben mi forzasse a venir, non potrei predicare, e per questo ho ricusato anche a molti, e mi sò fermato qui che, tra che curarò il mal, mi verrò rassettando le mie scritture; per questo le Signorie Vostre si degneranno per tal impedimento scusarmi, contentandosi di quanto è voler di Dio per la mia imperfetione; e di questo è il mio buon volere verso di tutti, e mi faran grafia avermi nella vostra protectione e cosi a quelle con tutto il core mi fo raccomandato.

«Dal luogo nostro di Firenze, il dì xjj di novembre del d4j».

«Molto magnifici signori; Sa Dio quanto piacere ho avuto in intendere de diverse parti e ultimamente per una vostra, el ben essere della mia diletta patria: desidero essere instrumento di Christo a honorarlo se fosse possibile in ogni loco, ma spetialmente come sarebbe justo ne la mia Siena: e tanto più me n’è cresciuto el desiderio quanto che intendo che comincia e reformarsi et mi desidera.