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le teoriche raccolte nelle False Decretali, temperandole nelle frasi e nelle formole: ma Filippo le fe spogliare di queste precauzioni, e presentare in una nudità che eccitò l’indignazione patriotica e regalista, traendo così dalla sua gli studiosi, i legisti, e il rancore nazionale de’ Francesi contro gl’Italiani.

Allora nel biasimare gli abusi e le debolezze personali de’ grandi usavasi una franchezza, di cui perdette l’idea la vanagloriosa servilità d’oggidì; e Dante, che parlò si acerbo a re, a consoli, a imperadori, a papi, non fu punito se non dall’invidia dei cittadini e dall’abjettezza de’ posteri. Aveva egli tacciato i papi d’avarizia e di ambizione; per ira di parte e vendetta di fuoruscito bersagliò implacabilmente Bonifazio; ma vituperò Filippo il Bello perchè senza decreto, cioè senza autorizzazione pontifizia, stendesse le cupide mani sul tempio (Purg. XX, 8), e perchè si facesse nuovo giudeo per crocifìgger Cristo nel suo vicario.

La Spagna continuava la sua crociata religiosa e nazionale di sette secoli, ritogliendo ai Musulmani il sacro suolo della patria; dove nell’Aragona si introduceva una generosa costituzione, nella Castiglia si pubblicava il codice delle Sette Partite; dapertutto le Cortes prevenivano le trascendenze della monarchia.

Un’altra Crociata si combatteva nella Prussia e nella Livonia, dove i Cavalieri Teutonici piantavano principati, che un giorno diverrebbero il nucleo del protestantismo. Russia e Lituania levavano appena la testa di sotto al brutale giogo de’ Mongoli. L’Ungheria si dava la costituzione originale della bolla d’oro; e guerresca al pari di essa, la Polonia dominava sui paesi che un giorno la sbranerebbero e conculcherebbero. L’Inghilterra esigeva dal suo re la Magna Carta, concessale «davanti all’esercito di Dio e della Chiesa» nel 1215 e riconfermata nel 1300; dove si istituiscono già la Camera de’ Comuni, la mutua solidarietà, il gran giurì. Nella Scozia Wallace e Roberto Bruce difendono l’indipendenza; e la battaglia di Bannockburn (1314) costringe gli Inglesi a restituire la «pietra di Scona». Insomma ogni paese svolgea la propria costituzione, nata dal fondersi gli elementi locali con quelli della conquista; tutti si ingegnavano di sottrarre la propria libertà dalla giurisdizione dei conti e de’ vescovi, e tutelarla dalle ambizioni indigene e dalle armi forestiere.

Questo lavoro faceasi più vivo, o almeno più avvertito in Italia, atteso i tanti ricordi che v’avea lasciati l’antica civiltà; e fu spettacolo