Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/106

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96 illustri italiani

formata dalla tradizione, ripiegasi sovra sè stessa, esamina con inquietudine, cangia, esita. Applaudito ai primi passi, egli non dubita che l’opinione dei più non sia la vera, e ch’egli deva seguirla. Mentre Dante diceva, «Quando amore spira, io noto», il Monti professa: «Ho amato per passione ed ho amato per capriccio; e in tutte due le circostanze ho composto de’ versi». Ingenuo e subitaneo nelle affezioni, queste variava come una donna di eccessiva sensibilità, che ama sincera e ardente, ma per mutare poco dopo d’oggetto.

Allevato a lodare, lodò sempre, o (altro genere di adulazione) vituperò quei che vituperava l’opinion pubblica; sempre con esagerazione, facendo Dei o Demonj quelli stessi che domani tramuterebbe dal Campidoglio alle Gemonie, o viceversa. Venerò od esecrò le persone invece delle idee, e vorrei dire che cambiava spesso di idee fisse. Le immagini che attraversavangli la fantasia, egli colorivale potentemente, non badando se vere, se nobili, ma se poetiche: al termine di ciascun componimento chiudeva la partita, contento d’aver empiuto le orecchie con torrenti d’armonia; domani verseggerà impressioni differenti o anche opposte; sublime cembalista, la sonata sia pure d’altro tono e d’altro stile.

Altamente persuaso di sè, considerandosi signore della pubblica opinione perchè n’era mancipio, non dubita che alcuno il riprovi, o si sovvenga che altrimenti ha giudicato, mentre (contraddizione comune) ha mestieri dell’approvazione altrui; per ottenerla canta ciò che è moda del giorno, ciò che gli assicuri l’encomio del giornalista, il sorriso del ministro, l’applauso della platea: come vi è chi oppugna sempre l’ultimo che riuscì1, così egli lodava sempre l’ultimo fortunato: illuso da quella grande illusa, l’opinione pubblica, nelle trasformazioni della sua politica e della sua vita però noi trovammo persecutore, come tanti divengono al momento che emergono dal fango; nè ebbe l’abile egoismo di coloro che le diserzioni sanno fare a tempo, e mutato mare, conservarsi a galla mediante l’opportuno remeggio delle relazioni sociali.

  1. Brutus, je haïs toujours le dernier qui l’emporte.

    Ampère, César.