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36 il nuovo mondo della fisica moderna


variabilmente il medesimo effetto. Quello che accadeva in un determinato istante non dipendeva da volontà estranee, ma seguiva inevitabilmente, per legge inesorabile, dallo stato di cose dell’istante precedente. E questo stato di cose era stato, a sua volta, inevitabilmente determinato da uno stato precedente, e così indefinitamente. Cosicchè il completo corso degli eventi era stato determinato inalterabilmente dallo stato nel quale il mondo si trovava al primo istante della sua storia; una volta fissato questo, la natura poteva muoversi lungo una via, verso una fine predestinata. In breve l’atto della creazione aveva creato non solo l’universo ma tutta la sua storia futura. L’uomo, è vero, si credeva una volta capace di alterare con la sua volontà il corso degli eventi, sebbene in questo egli era guidato da istinto piuttosto che da logica, scienza od esperienza; ma d’allora la legge di causalità spiegò tutti quegli eventi che l’uomo aveva precedentemente attribuito all’azione di esseri sovrannaturali. La conferma finale di questa legge come fondamentale principio della natura fu il trionfo del Seicento, il gran secolo di Galileo e di Newton. Apparizioni nel cielo furono dimostrate puro risultato di leggi universali di ottica; le comete che sino allora erano state riguardate come presagi di caduta d’imperi o morti di re, fu dimostrato che possedevano una traiettoria prescritta dalla legge universale della gravitazione. E scrisse Newton, «volere che tutti gli