Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/286

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272 parte quarta.

mato che abbiano il ricavato, il Monte venderà ed elleno resteranno senza nulla. Or se le prigioni erano costrutte per i vagabondi e i delinquenti, i Monti erano istituiti per soccorrere l’onesta povertà e la temporanea miseria. — E mancano assolutamente al loro oggetto.

Nè sono questi i soli danni. A Lendinara si prende il ½ per cento ad ogni rinnovamento di polizza o di pegno; laonde un povero costretto ad impegnare e a disimpegnare un istrumento di lavoro o un utensile di cucina mese per mese, finisce per isborsare il 12 per cento.

Quando accade una vendita, bisogna pagare tasse allo Stato, il cursore del Comune, i facchini pel trasporto degli oggetti e colui che registra. E anche tutto questo gravita sul povero consolato da così fatta pietà.

Ho letto il Regolamento, approvato prima dall’Austria, poi dalla provinciale Autorità del Regno; e i Direttori del Monte operarono in piena conformità con esso.

Ma appunto dai regolamenti e dai sistemi dissentiamo. Perchè mai questo stesso Monte, così duro coi poveri, presta con ipoteca parecchie migliaia di lire ai ricchi? E cið per nove anni; mentre dall’altra parte con tanti cenci agglomerati non è nemmeno assicurato contro l’incendio? Assicurato è adunque il capitale dato a mutuo, ma non gli oggetti di pegno. Per il che le proprietarie delle dodici polizze, in caso d’incendio, perderanno filo, tela, lenzuola, tutto: è così gli altri. E poi avvenendo una rottura dell’Adige so-