Vai al contenuto

Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/30

Da Wikisource.
16 parte prima.

abbiamo tanto diritto di entrare qui, se non ci vogliono, quanto di entrare in casa sua se non ci vuol ricevere. — A Napoli quando entrai nei fondaci, trovai insieme colla miseria un avvilimento, un abbattimento straordinario. Si entrava con un’aria di comando, quasi minaccioso, e si era obbediti. Qui, con questa gente, non si può fare a meno di usare questi modi, mi dicevano sempre.

» I miei giudizii, come tutti i giudizii umani, possono essere erronei. Una cosa sola posso dirle. Grande, immensa è la miseria di Londra: ma mi sono persuaso, che chi dice che i poveri di Londra sono in condizioni peggiori di quelli di Napoli, o non conosce gli uni o non conosce gli altri.

» Non dimentichi il discorso del detective. — Il Parlamento inglese ha fatto leggi sopra leggi pei poveri. — Quando le faremo noi? Per ora stiamo sempre al lasciate fare, lasciate passare.

» E se qualcuno mi chiedesse ora: perchè tu che sei Italiano dici queste cose ad una signora che è Inglese? Io gli ricorderei che ella è nata in Inghilterra, ma ha speso la sua vita in favore della unità e indipendenza della patria nostra.

» E se poi mi si ricordasse, che ella ha sempre militato sotto la bandiera di un partito politico che non è il mio; allora io non risponderei nulla a chi mostrasse d’ignorare che per certe quistioni tutti gli onesti appartengono ad un solo partito.

» Mi creda con sincera stima ed amicizia

» Suo dev. ed obb.
» P. Villari. »