Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/315

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seconda interrogazione sui sordo-muti. 301

tuosa, che rimandi d’anno in anno la definizione della vertenza.

Credo non dovremo aspettare molto tempo a con chiudere. Ed è poi mestieri far presto, perchè l’ordinamento di una scuola di tal genere, non è come quello di un’altra scuola, per la quale si trovano dappertutto abili maestri. Inoltre, non si tratta qui di riaprire una scuola soltanto, ma di una vera riforma, bisogna assolutamente far si che la scuola sia costituita in modo da provvedere efficacemente non solo ad un’opera di beneficenza, ma eziandio ai migliori metodi d’istruzione.

Di San Donato. A rischio anche di meritarmi il resto del carlino, come minacciava di dare l’onorevole nostro collega Bertani, io chiedo licenza alla Camera per dire poche parole. E principio col dichiarare che non intendo di scusare l’Amministrazione dell’Albergo dei Poveri di Napoli della condotta serbata sul ritardato riordinamento della Scuola dei Sordo-muti, che da più tempo avrebbe dovuto essere messa in condizioni di funzionare.

Le poche parole che io, a modo incidentale, mi permetterò di dire, sono dirette a rilevare due inesattezze dette. Un esercito di 700 impiegati in una Amministrazione come l’Albergo dei Poveri di Napoli? Chi gliel’ha dette al nostro collega Bertani ha esagerato deliberatamente. Ed hanno anche deliberatamente esagerato, quando hanno dato all’Albergo dei Poveri (il che io mi augurerei) la rendita che l’onorevoli Bertani ha citato alla Camera. Egli è vero che l’Albergo dei Poveri avesse una forte rendita. Dico avesse, perchè, in grazia delle tasse che noi abbiamo poste su tutti i contribuenti, l’Albergo dei Poveri si è veduto molto menomate le sue risorse. E qualche