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Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/90

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76 parte seconda.

o altri superiori nelle camerate,» ove in tutte le circostanze gl’inferiori si tengono immobili sino alla partenza del superiore.

Troppo lungo sarebbe esaminare i doveri di religione eseguiti al comando di: Levàt berètt, dato dal rispettivo comandante.

Ci sembrava trasognare, vedendo che questo Regolamento porta la data di Napoli 1871, e che è firmato da uomini appartenenti al partito liberale, cioè: Castellano, De Zerbi, Melchionna, Castelli. E tutti ci dicono che l’Albergo dei Poveri è riformato, e aggiungono: «Se l’aveste visto nel 1860!» E noi rispondiamo adesso come allora: «Il popolo lo chiamava il serraglio, e fu ed è il nome appropriato.»

Nè basta la buona volontà del Segretario genera le, nè del Comandante, nè del Direttore, chè tutti mi sembravano ansiosi di bene e zelanti del proprio dovere — chi può riformare tale Istituto? — Essi non possono migliorare il cibo, nè trasformare ciarle in pane, e molto difficilmente possono rifiutare un ospite se proposto dal Prefetto o da un Governatore.

Vorrei una diligente statistica degli allievi; e apparirebbe quanti veri orfani ci sono e quanti godono ingiustamente i beni dei poveri!

Qui per rifare bisogna disfare — e verificato chi ha diritto di starci, mantenerlo decentemente se inabile al lavoro, obbligarlo al lavoro se abile. — E ai bambini e bambine sopprimere il lusso nell’istruzione, e, in quel cambio, cibo, aria, esercizii e quell’educazione che può farne nell’avvenire cittadini onesti, atti a guadagnarsi di che vivere. Così non assisteremmo