Pagina:Jolanda - Dal mio verziere, Cappelli, 1910.djvu/18

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vorare, mentre le donne che lavorano solamente, non sanno scrivere. Ma qui l’argomento si fa vasto come un mare. Voi ci volete a vostra immagine e somiglianza, avete la bontà di occuparvi del nostro miglioramento intellettuale e sociale, vi degnate di farci muovere con più o meno garbo nei vostri romanzi in cui si trovano persino donne ideali che conversano in latino.... (vedi Val di Olivi del Barrili) poi se una di noi, poveretta, un bel giorno trovandosi con tre idee in testa preferisce sedersi alla scrivania e metterle giù nella pace onesta della sua casa invece di oziare passeggiando o di far della maldicenza nei five o’clock thea, le gridate la croce addosso e la mandate a far la calza che qualche ora innanzi le toglieste di mano per farla assistere ad una conferenza dedicata a lei magari sull’origine dei Comuni e delle Monarchie.... Che... originali siete voi!

La penna è galeotta, dite. E la musica no? Eppure nessuno pensa a rimproverar la musica alle signore. Credete voi che se Francesca non avesse saputo leggere, Paolo non l’avrebbe baciata sulla bocca tutto tremante? O che si sarebbero salvati entrambi dalle ire di Lanciotto se invece di leggere avessero per esempio suonato il mandolino? — Anzi, guardate, io credo che la letteratura sia per la donna la meno pericolosa di tutte le arti. La fantasia vi si sbizzarisce e si appaga; la mente è obbligata a letture serie che la ritemprano, a un lavorio d’indagine che ne acuisce il senso intuitivo a giovamento dell’educazione dei figli e della pace domestica.

Ricercando le cause ascose nelle pagine di psicologia, ella si rende ragione di molte sensazioni che le apparivano ingrandite dalla nebbia del mi-