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108 gli zingari nel modenese

alto, arso dal sole, coi capelli e i baffi color dell’ebano; gli occhi pure erano nerissimi e pieni di arguta vivacita: solo, di quando in (jiiando, avevano degli strani baleni, dei fuggevoli lampi selvaggi, che tradivano l’uomo della macchia e della ventura.

Ul Falusci era un solitario. Non aveva mai voluto far parte di carovane, viaggiava sempre solo, non aveva parenti, non aveva e non avrebbe mai tollerato padroni o legami di sorta. Ci diceva che gli studi suoi erano tutti destinati al Marchese Adriano Colocci, di cui ci mostrava le lettere che conservava con orgoglio e con compiacenza.

Nel 1896 io lasciai Modena per Lucca. Passarono alcuni anni; e un giorno mi vidi capitare in Biblioteca, proprio a Lucca, il fedele amico che Astolfi mi mandava da Modena. Stette in Lucca un solo giorno; si fece radere, pettinare, impomatare come il solito coi pochi soldi che io gli diedi: poi spari, e da allora non lo vidi mai piii.

Sara vivo? sara morto? sara . . .? ma! chi lo sa . . .

E ho finito. Ora pregiatissimo Cav. Spinelli, accolga il mio amichevole saluto e m’abbia pel suo — Dev mo .

AUGUSTO BOSELLI.

Una donna gentile ha pure voluto cooperare al mio intento con questa interessante graziosa lettera.

Carpi, 11 luglio 1909.

Egregio amico, — Corrispondo alla di lei richiesta come meglio so e posso riguardo alla sosta degli Zingari a Carpi.

Or sono due anni, l’alba tiepida di un bel giorno di maggio sorprese nella nostra cittadina nuovi ospiti. Era una carovana di Zingari che aveva posto le tende a levante della citta, e precisamente nell’area delle demolite mura, di fronte al molino Sacerdoti.

L’avvenimento sollevo grande curiosita negli abitanti, che a gruppi si recarono a vedere gli strani individui.

L’accampamento era formato da tre lunghi cariaggi, disposti in semicircolo, e coperti da larghe tele cerate. Interessanti i componenti la tribu che stranamente somigliavano alle razze nomadi dell’Arabia.

Erano circa una ventina tra uomini, donne e fanciulli; i primi tipi fortissimi dall’alta statura, dal largo petto, avevano i capelli neri, folti e cresputi come pure la barba; la pelle color di rame sfolgoranti gli occhi, energiche e risolute le linee del volto. 1 1 II capo della carovana era Cristo Giorgio di Trifone di Corfu, e fu in Carpi nel maggio 1907.