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Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/195

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viaggio al centro della terra 187

sotto l’Islanda? Dovevamo essere espulsi dal cratere dell’Ecla, o da uno di quelli dei sette altri monti ignivomi dell’isola? Per un raggio di settecentoventi leghe all’ovest, io non vedevo sotto questo parallelo, se non i vulcani poco noti della costa nord-ovest dell’America. Nell’est uno solo ne esisteva sotto l’80° di latit.: l’Esk, nell’isola di Jean-Mayen non lungi dallo Spitzberg. Certo i crateri non facevano difetto, erano abbastanza ampi per eruttare un intero esercito! Ma quale di essi ci servirebbe d’uscita, questo io mi adoperava ad indovinare.

Verso il mattino, il movimento d’ascensione si accelerò, Se il calore crebbe anzichè diminuire nell’accostarci alla superficie del globo, gli è che era del tutto locale e dovuto ad un’influenza vulcanica. La no-stra maniera di locomozione non poteva lasciarmi dubbio di sorta nello spirito. Eravamo spinti irresistibilmente da una forza enorme di parecchie centinaia di atmosfere, prodotta dai vapori accumulati nel seno della Terra. Ma a quali pericoli innumerevoli eravamo noi esposti!

Non andò molto che rossastri riflessi penetrarono nella galleria verticale che si allargava vie più: vedevo a dritta ed a mancina profondi corridoi a somiglianza d’immensi tunnel donde sfuggivano densi vapori; lingue di fiamme ne lambivano le pareti scoppiettando.

«Guardate, guardate, zio! esclamai.

— Ebbene sono fiamme sulfuree. Nulla di più naturale in una eruzione.

— Ma se ci avviluppano?

— Non ci avvilupperanno.

— E se soffochiamo?

— Non soffocheremo. La galleria si allarga, e se farà bisogno abbandoneremo la zattera per ripararci in qualche crepaccio.

— E l’acqua! e l’acqua che sale?

— Non c’è più acqua, Axel, ma una specie di pasta di lava che ci solleva fino all’orifizio del cratere.»

La colonna liquida era infatti sparita cedendo a materie eruttive, dense abbastanza sebben ribollenti. La temperatura diveniva insopportabile; un termometro esposto in quella atmosfera avrebbe segnato più di 70 gradi! Il sudore m’inondava, e certo se non era la rapidità della ascensione, noi saremmo stati soffocati.

Tuttavia il professore non si attenne al partito di abbandonare la zattera e fece bene. Quelle poche assicelle