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viaggio al centro della terra 47


— Benissimo! perfettamente! esclamò mio zio con grande scandalo del professore di scienze naturali.

— Come? chiese costui.

— Sì! ogni cosa si spiega, tutto s’incatena, tutto è chiaro, e comprendo ora perchè Saknussemm, posto all’indice e costretto a celare le scoperte del suo genio, dovesse nascondere in un incomprensibile criptogramma il segreto.

— Qual segreto? domandò vivamente il signor Fridriksson.

— Un segreto che... del quale... balbettò mio zio.

— Forse che voi avete qualche documento particolare? chiese il nostro ospite.

— No... facevo una semplice supposizione.

— Bene, rispose il signor Fridriksson, il quale ebbe la bontà di non insistere, vedendo il turbamento del suo interlocutore. Spero che non lascerete la nostra isola senza aver preso la vostra parte delle sue ricchezze mineralogiche.

— Certo, rispose mio zio; ma io arrivo un po’ tardi; altri dotti son passati per di qui.

— Sì, signor Lidenbrock; i lavori dei signori Olafsen e Povelsen, eseguiti per ordine del re, gli studi di Troïl, la missione scientifica dei signori Gaimard e Robert, a bordo della corvetta francese, la Recherche1, e ultimamente le osservazioni dei dotti imbarcati sulla fregata la Reine Hortense, hanno validamente contribuito alla esplorazione dell’Islanda. Tuttavia, credetemi, rimane ancora molto a fare.

— Lo credete? chiese mio zio bonariamente e cercando di temperare il lampo de’ suoi occhi.

— Sì. Quante montagne, quanti ghiacciai e vulcani poco noti rimangono ancora a studiare! Eccovi, senz’andar più lontano, vedete quella montagna che s’innalza sull’orizzonte? È lo Sneffels.

— Ah! ripetè mio zio, lo Sneffels?

— Sì, uno dei vulcani più curiosi e di cui si visita assai raramente il cratere.

— Spento?

— Da cinquecento anni.

  1. La Recherche fu inviata nel 1835 dall’ammiraglio Duperré, per trovare le traccie d’una spedizione perduta, quella del signor di Blosseville e della Lilloise, di cui non si ebbero mai novelle.