Pagina:Kant - Geografia fisica, 1807, vol. 1.djvu/36

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quale arricchisce le delizie del mondo favoloso con campi pendenti, mari e città. Non fu punto migliore il giudizio di S. Agostino il quale morì alla metà del quinto secolo. Cleomede, matematico del quinto secolo, confutò In parte le opinioni assai strane, e fino ai tempi suoi molto vaghe, rispetto alla figura della terra, e dimostrò ch’essa è rotonda: 1. perchè non si vedono dappertutto le medesime stelle; 2. perchè i giorni e le notti non sono generalmente uguali; 3. perchè i più riputati filosofi l’avevano sostenuto1. E veramente vi erano stati alcuni sì fermamente persuasi di questa più giusta opinione, che cominciarono a fondarvi delle ipotesi. Ocello Lucano provò l’eternità e ne-

    ese contrarios vestigiis nostris antipodas putant? num aliquid loquuntur? aut est quisquam tam ineptus qui credat esse homines quorum vestigia sint superiora quam capita? aut ibi quae apud nos jacent inversa pendere? fruges et arbores deorsurn versus crescere? pluvias et nives et grandinem sursum versus cadere in terram? et miratur aliquis hortos pensiles inter septem mira narrari, quum philosophi et agros et materia et urbes et montes pensis faciant. At ego multis argumentis probare possem nullo modo fieri posse, ut coelum terra sit inferius, nisi et liber jam concludendus esset.

  1. Κυκλικης Θεωριας. Lib. I.