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INERZIA E GRAVITÀ 101

essenziale dell’inerzia è la sua proporzionalità al peso; ci si può dunque domandare se non sia possibile di rimpiazzare le variazioni del movimento con delle azioni di gravità e di spogliarle con ciò del loro carattere assoluto. Un esempio ci chiarirà questa proposizione alquanto astratta.

Ad Einstein si deve tale esempio, divenuto poi d’uso comune. Non si tratta che dell’ascensore elettrico o idraulico del quale ci siamo già tanto serviti, ma questa volta esso è infinitamente meglio collocato e su di un piano tutt’affatto grandioso. Il suo movimento non è piú in principio accelerato, poi uniforme, infine ritardato; è uniformemente accelerato in modo che di mano in mano è sempre piú rapido.

Tale ascensore è sulla terra, ma in un punto qualsiasi dello spazio libero, lontanissimo da ogni altro corpo. Non ci occuperemo della origine della forza che lo fa muovere, e supporremo sul tetto un gancio munito di una corda molto lunga che qualcuno tira con una forza costante. La velocità della cabina aumenta così incessantemente, come siamo abituati a vedere per i corpi in caduta libera, la cui velocità raggiungerebbe proporzioni fantastiche se il movimento continuasse molto lungamente e non fosse frenato dalla resistenza dell’aria. Per percorrere il diametro terrestre basterebbe a tali corpi una mezz’ora, qualche ora per superare un secondo-luce, tuttavia vi è sempre abbastanza posto nell’universo, anche se si vogliono immaginare queste esperienze su grande scala, poiché le stelle fisse sono in genere separate le une dalle altre da anni-luce. Quanto