Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 229 — |
Sedotto, ora consenta
A coronar la fronte
D’uom vanaglorïoso.
10Cogli immortali fiori,
Che dall’eterea sede
Mi largiro benigne
Le protettrici Muse.
Me li diero le Dive,
15Affinchè ne cingessi
Le tempie del mortale
Od autore di gesta
Utili a pro dell’uomo,
O d’atto generoso,
20Puro d’ambizïone
O di vile interesse.
Ecco dell’immortale
Omero le parole,
Quando la dignitade
25Conferiva di Vate.
«Chi fra i Re con saviezza
Le sue genti governa;
Il guerrier generoso
Che per la patria lieto
30Sparge il sangue; l’industre
Creatore di nuova
E util arte, consegna
I nomi lor, conservali
All’immortalitade.
35Non obliar tu mai,
Ch ’l Poeta, al ciel caro,
Distributor, custode
D’eterna gloria nasce.
Pratica l’alto impiego
40Con innocente core.
Muore l’alloro, ond’orna
Fronti ignote od indegne
Cupida man venale;
Muore del par l’alloro,
45Onde sè stesso cinge
Vate ch’avido vende
Il trafficato lauro.
Al cantore perdonano
Sol allora le Muse
50Un error momentaneo
Quando dall’illusioni
Dell’amore sedotto,
Ei co’ più vaghi fiori
La bellezza corona.
OMERO PADRE DELLA POESIA
Nè campo all’auree messi,
Nè prato all’ampie mandre,
Nè tetto avito aspetta
4Me orfano dalla cuna.
Ma con immenso amore
Stringemi al cor la madre,
Tutta vivendo e solo
8Nel pargoletto Omero.
Col suo velo difende
Me contro la ria mosca,
E va pian piano e teme
12Me dormente svegliare....
Passan ne’ dì solenni
Innanzi a me superbi
I miei compagni, d’auro
16E di porpora adorni;