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     Sedotto, ora consenta
     A coronar la fronte
     D’uom vanaglorïoso.
     10Cogli immortali fiori,
     Che dall’eterea sede
     Mi largiro benigne
     Le protettrici Muse.
     Me li diero le Dive,
     15Affinchè ne cingessi
     Le tempie del mortale
     Od autore di gesta
     Utili a pro dell’uomo,
     O d’atto generoso,
     20Puro d’ambizïone
     O di vile interesse.
Ecco dell’immortale
     Omero le parole,
     Quando la dignitade
     25Conferiva di Vate.
     «Chi fra i Re con saviezza
     Le sue genti governa;
     Il guerrier generoso
     Che per la patria lieto
     30Sparge il sangue; l’industre
     Creatore di nuova
     E util arte, consegna
     I nomi lor, conservali
     All’immortalitade.
     35Non obliar tu mai,
     Ch ’l Poeta, al ciel caro,
     Distributor, custode
     D’eterna gloria nasce.
     Pratica l’alto impiego
     40Con innocente core.
     Muore l’alloro, ond’orna
     Fronti ignote od indegne
     Cupida man venale;
     Muore del par l’alloro,
     45Onde sè stesso cinge
     Vate ch’avido vende
     Il trafficato lauro.
     Al cantore perdonano
     Sol allora le Muse
     50Un error momentaneo
     Quando dall’illusioni
     Dell’amore sedotto,
     Ei co’ più vaghi fiori
     La bellezza corona.


OMERO PADRE DELLA POESIA

Nè campo all’auree messi,
     Nè prato all’ampie mandre,
     Nè tetto avito aspetta
     4Me orfano dalla cuna.

Ma con immenso amore
     Stringemi al cor la madre,
     Tutta vivendo e solo
     8Nel pargoletto Omero.

Col suo velo difende
     Me contro la ria mosca,
     E va pian piano e teme
     12Me dormente svegliare....

Passan ne’ dì solenni
     Innanzi a me superbi
     I miei compagni, d’auro
     16E di porpora adorni;