Pagina:Kulmann - Saggi poetici.djvu/270

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          Dell’orrenda sventura
          La nuova divulgò;

     960Benchè a crudi dolori
          Fosse Ella stessa in preda,
          Alzossi dal penoso
          Letto senz’indugiar.

     E con mano tremante
          965Spalancate le porte
          Della reggia, gemendo
          Cenno ai miseri fe’.

     E consolò la sposa
          Orbata del marito,
          970E l’infelice madre,
          Che prole più non ha,

     Diè vestimenta e pasto
          A’ derelitti vecchi,
          E agli orfanelli disse:
          975Io madre vi sarò.
Capo dei Sacerdoti
     Quale un Nume s’adori!
          Essa abbia tempj ed are!
(ai Sacerdoti)
     L’immagin sua s’innalzi
          Sì che l’adori ognun!

   (Mentre ch’un nuvolone d’incenso empie tutto il tempio, una parte dei Sacerdoti posano sopra i quattro altari laterali i simulacri di Mirionima, Mnemosine, Cibele ed Urania, e sopra l’altare di mezzo la statua d’Iside, scoprendola. La nube d’incenso dissipata il popolo grida:)

     980Oh! salve Berenice!
Coro dei Sacerdoti
     Innanzi a te chiniamo
          O Dea, la grata fronte:
          Iside-Berenice
          Il nome tuo sarà.
Il Popolo
     985Iside-Berenice!

   (In chiaro cielo s’ode il tuono. Alzando il capo, tutti vedono la Fenice, che, fatto sette volte il giro del tempio, si abbatte sopra la di lui cima.)
Capo dei Sacerdoti
     Confermaro gli Dei
          Del servo loro i detti,
          Col più solenne augurio
          Svelando il lor voler.
Coro dei Sacerdoti
     990Innanzi a te chiniamo,
          O Dea, la grata fronte
          Iside-Berenice
          Il nome tuo sarà.
Il Popolo
     Oh! salve Berenice!
     995Iside-Berenice!

FINE.