Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 75 — |
405Che da me fosti amato.
Chiunque a me sue preci,
Nume o mortal che sia,
Rivolgerà, non fia
Pago se me non preghi
410Di te, mio Adone, in nome.»
Qui tacque, ed inclinata
Sul giovinetto esangue,
In lungo bacio e caldo
Accolse la fuggente
415Anima dell’amante.
Dal bel purpureo sangue,
Ch’è misto di Ciprigna
Alla divina lena,
Nacque leggiadro un fiore,
420Anemone chiamato.
Come la rosa breve
È il viver suo, e al pari
Della purpurea rosa
È il più bell’ornamento
425Dell’alma primavera.