Pagina:L'Anticristo.djvu/39

Da Wikisource.

— 40 —



XXXVI.


Noi che marciamo in prima fila, noi «spiriti liberati» prevediamo le condizioni necessarie per comprendere qualche cosa in questo: che diciannove secoli abbiamo male interpretata questa probità convertita in istinto e passione, che fa guerra alla «santa menzogna», anche più che a qualunque altra menzogna...

Si era ineffabilmente lontani dalla nostra neutralità benevolente e circospetta, da questa disciplina dello spirito che sola permette indovinare cose tanto remote e sottili; con egoismo spudorato, si è voluto, in ogni tempo, non trovare che il «proprio» vantaggio; sulla contraddizione sua col Vangelo si edificò la «Chiesa»...

Chiunque cercasse indizio per scoprire l’ironica divinità che, dietro il gran teatro del mondo, squadra le file, non troverebbe neppure un debole argomento in questo «gigantesco punto interrogativo» che si chiama Cristianesimo. L’umanità si genuflette davanti all’opposto di quel che era l’origine, il senso, il «diritto» del Vangelo; ha consacrato nell’idea di «Chiesa» ciò che la «buona novella» considerava precisamente al disotto di sè, «dietro» di sè. Invano si ricerca una forma più saliente dell’«ironia storica»...


XXXVII.


La nostra epoca va orgogliosa del suo senso storico. Come ha potuto lasciarsi avvincere da questa pazzia che si trova agli albori del cristianesimo, la «ridicola fola del salvatore e facitore di miracoli», — poichè tutto quanto v’è di spirituale e di simbolico non si è sviluppato che più tardi? Anzi, tutto il contrario; la storia del Cristianesimo — dalla morte sulla croce — è la storia di una graduale interpretazione, sempre più falsa e più grossolana, del simbolismo «primitivo». Man mano che il cristianesimo si spandeva tra masse più numerose e più rozze, che comprendevano sempre meno le condizioni prime della sua origine, era necessario «volgarizzarlo» il cristianesimo, «barbarizzarlo»; ha assimilato dogmi e riti di tutti i culti clandestini dell’«Imperium Romanum», e la mancanza di senno d’ogni sorta di malattie mentali. La sorte del cristianesimo si trova nella necessità di render la credenza