Pagina:L'Effigie di Roma.djvu/34

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34 strenna festiva

tata sul riverso del denaro del padre, ma ha aggiunto un riverso tutto nuovo (come p. e. ha fatto pure L. Philippus figlio di Q. Philippus, vd. n. 152 e 156 Marcia) mentre P. Lentulus P. f. L. n. ha in genere ripetuto tanto il tipo dell’averso quanto quello del riverso del denaro del Lentulus maggiore, cambiandone però i concetti in modo di farvi entrare quello che Cn. Lentulus ha inventato. La rappresentanza del Genio che si vede sul denaro di P. Lentulus si può dire composta dai tipi, dei quali hanno fatto uso i due altri Lentuli padre e figlio. Dunque P. Lentulus, tanto ansioso di distinguere il suo nome da quelli degli altri Lentuli, ha però cercato d’incontrarsi con loro nei tipi. Il Cavedoni, Ragguagl. p. 206, ha proposta la conghiettura, che i due Lentuli più recenti siano stati colleghi nella questura. Il confronto dei tipi mi rende più probabile, che P. succedesse a Cn., peraltro credo anch’io, che ambedue abbiano amministrato la zecca nel medesimo anno, voglio dire che P. coniò come questore mentre Cn. già era divenuto curator denariis flandis. A tale conghiettura corrisponderebbe anche il fatto che, mentre il denaro di Cn. Lentulus questore è frequente, quello di Cn. Lentulus curatore è tanto raro quanto lo è quello di P. Lentulus.

Restano da esaminarsi due altri denari e un quinario colla figura di Roma. Comincio col numero 258.

KALENI HO • VIRT • Teste accollate dell’Onore e della Virtù, quella coronata di alloro e con capelli inanellati, questa armata di elmo.

R.° CORDI ITAL • RO • Italia e Roma stanti in atto di stringersi amichevolmente le destre, quella stolata con cornucopia nella s. questa diademata in veste succinta colla mamella d. scoverta, coturnata, col parazonio al fianco e collo scettro tenuto obliquamente nella s. posando il piede d. sopra il globo. Dietro a Italia caduceo alato. Denaro serrato, piuttosto raro. Vd. n. 8 della tav.

Il denaro è stato battuto da due colleghi e prende