Pagina:L'Ossola di Carlo Errera.djvu/21

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OSSOLA 11

sempre, di paese intermediario fra due stirpi. Gli ultimi cento anni hanno veduto infatti il magnifico nastro della via del Sempione gettarsi arditamente dalla valle della Toce a quella del Rodano, una linea ferroviaria risalire da Novara lungo il lago d’Orta e la Toce fino a Domodossola, una seconda linea, potentissima fautrice di scambi, forare le viscere dell’Alpe passando, traverso l’Ossola, dalla pianura padana all’Elvezia; e per le moltiplicate vie accrescere gli Ossolani il secolare loro esodo paesaggio alpestre dell’ossola — dintorni di macugnaga. in cerca di ricchezze nei paesi stranieri, affluire d’altronde ogni giorno più d’oltralpe forestieri e turisti, accorrer dalla valle padana villeggianti al fresco riposo dei monti e artieri e industriali in cerca di forze e di opere nuove.

Tempo è dunque oggi, che di codesto felice bacino alpestre, aperto ora più che non sia stato mai agli scambi, alle ricerche industri, agli studi, all’ammirazione di chi più sente le bellezze della natura, siano resi noti tutti i tesori che, per dono naturale e per opera umana, esso racchiude nel suo seno. Chi scrive queste righe, avendo già avuto occasione di dare alla conoscenza dell’Ossola qualche contributo nel campo scientifico, è lieto ora di recare ad essa un contributo nuovo coll’illustrare