Pagina:L'Ossola di Carlo Errera.djvu/93

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OSSOLA 83

ziente, ma certamente fruttuosa, di chi s’adoperasse a toglier l’intonaco, rimetterebbe in luce buona parte di queste opere, che, a giudicare dal gruppo della Vergine, sono, se non per vigore d’espressione, certo per nobiltà di composizione e di fattura, tra i migliori affreschi che il Cinquecento abbia lasciato nell’Ossola. Altri potrà forse agevolmente rintracciarne l’autore; a noi basti rilevare, che se pur nella chiesa dipinse, come vuole la tradizione, il noto Bugnat, difficilmente possono essergli attribuiti questi frammenti così diversi dalle scene tanto caratteristiche da lui dipinte in Baceno. affresco della chiesa parrocchiale di varzo).(Fot. Vigo, Varzo).

Detto così di questo, che certo è il più notevole edificio sacro della val Divedro, dobbiamo ora ridiscendere al piano e cercare ancora nelle vie vivaci e affollate del capoluogo dell’Ossola ciò che di chiese meno antiche vi rimanga, poichè le più antiche già volemmo miseramente desolate o distrutte. La grandiosa Collegiata attuale, dedicata come l’antica ai santi Gervasio e Protasio, è una costruzione senza interesse degli ultimi anni del secolo XVIII, eretta sul posto della Collegiata dei secoli XV-XVI, della quale il tempio attuale conserva soltanto il protiro e qualche frammento insignificante nella facciata; gli affreschi assai guasti di Fermo Stella (?) nel protiro, il quadro secentista di san Carlo del Tanzio, i buoni affreschi delle volte dovuti al Peretti vigezzino (1831), non aggiungono nulla di molto notevole all’edifizio.